Giovanni CARPENTIERI giocarpentieri@libero.it
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Teatrini prospettici, scatole di montaggio e triangoli profondi

 
 

"Sono due le fonti di ispirazione che hanno portato alla nascita di questi "TEATRINI PROSPETTICI": la visita che ho ripetutamente fatto al Teatro Olimpico di Palladio-Scamozzi a Vicenza e il libro sulle prospettive dell'olandese Jan de Vries pubblicato a Leida nel 1604-5.
Come nel Teatro Olimpico, anche in questi "teatrini" lo spazio viene dilatato dalla esagerata fuga prospettica e, in tal modo, i sensi sono sottoposti ad un condizionamento che rende ambigua e, paradossalmente, più reale la finzione.
Lo spazio dei “teatrini” è destinato a creare un’illusione. E’ un piccolo mondo che comprende un luogo e dei personaggi.
I personaggi sono quelli essenziali in ogni commedia o dramma umano: l’uomo e la donna, come sono stati rappresentati da grandi pittori classici e moderni, da Durer a Picasso, da Giorgione a Duchamp. Lo spettacolo viene completato da noi stessi, gli spettatori, che nel momento in cui guardiamo questi piccoli universi vediamo realizzarsi l’essenza stessa del teatro, la fusione tra reale e immaginario, tra vita e fantasia”

"Per le "SCATOLE DI MONTAGGIO" mi sono ricordato che nella mia infanzia giocavo a comporre pezzi di legno di scarto che ricuperavo nella falegnameria di mio zio al rione Sanità di Napoli.
Qui, i personaggi o le cose vengono scomposti e le parti vengono ricomposte in  contenitori di legno  da cui potrebbero essere concettualmente liberate per il nostro bisogno.
Gli angeli hanno il corpo del manichino rappresentato nell'Encyclopedie di Diderot e le ali prese da opere di Durer".

Nei "TRIANGOLI PROFONDI" la geometria del triangolo viene usata in maniera astratta inserendo, a volte, nell suo centro un personaggio (in questi casi l'Uomo di Leonardo e il Manichino dell'Enciclopedie).

  Scatole di montaggio  
     
  Triangoli profondi